
Il progetto “50 storie per la Casa Rossa”
“Il progetto 50 storie per la Casa Rossa è figlio di una ricerca durata parecchi mesi che mi ha visto immergermi completamente nella vita alberobellese, nella storia, nel passaparola cittadino, supportato dalla preziosissima collaborazione della professoressa Antonietta D’Oria, appassionata ricercatrice e autrice di una pubblicazione dedicata a Hermann Hakel, intellettuale austriaco che ha vissuto l’internamento presso la struttura.
Finanziato dalla Regione Puglia grazie alla strategia regionale “La cultura si fa strada – I luoghi della Memoria” (L. R. n. 67/2018, art. 49), attraverso il Comune di Alberobello, inizialmente doveva costituire una sorta di esperimento: intervistare cinquanta persone qualunque per capire quanto si sapesse circa la storia travagliata della Masseria Gigante, conosciuta come Casa Rossa, al fine di stabilire il punto di partenza di una sorta di ricostruzione della memoria collettiva legata alla struttura.
Parlando con la gente, man mano che la ricerca si faceva più approfondita, quei cinquanta soggetti hanno assunto una connotazione ben precisa: cercavo solo persone in qualche modo informate sui fatti.
La ricostruzione della memoria collettiva c’è stata ma è avvenuta attraverso le parole di chi con la Casa Rossa aveva un rapporto, un legame invisibile o tangibile, un pregresso, un’esperienza di vita.
La voce di tanti è diventata la voce unica della Casa Rossa stessa che grazie a testimonianze, studi, grazie anche alla lettura delle pagine di diario di chi non è sopravvissuto, ha avuto modo di raccontarsi, di definire la propria storia.
Questo perchè sebbene tutto partisse dal periodo del secondo conflitto mondiale con relativo internamento di civili britannici, ebrei o apolidi, la Casa Rossa nella sua esistenza relativamente breve ha visto avvicendarsi nelle proprie stanze l’umanità di tutte le religioni e di ogni credo politico, l’oscurità dell’internamento e la scommessa vincente di una casa di rieducazione minorile “modello” in Italia, e poi le fasi contemporanee con “La notte dei briganti” e l’Apulia Land Art Festival passando per il tramonto della Fondazione Francesco Gigante.
Ho scandagliato il web, parlato con decine di persone, approfondito legami ormai dimenticati tra la popolazione di Alberobello, per riuscire a portare a termine un progetto che avevo volutamente reso giorno dopo giorno più complesso con il preciso intento di lasciare una traccia a disposizione di chi un giorno vorrà approfondire, comprendere, studiare.
Ho raccolto le testimonianze con il preciso intento di digitalizzare ogni minima informazione che un giorno possa tornare utile a uno storico o a uno studente desideroso di conoscere una storia di cui non si parla abbastanza.
Le cinquanta storie, i cinquanta video non sono semplici testimonianze: sono anche ricordi, progetti di vita, sono i giochi di chi da bambino correva tra i campi nei pressi della Casa Rossa, ferite ancora aperte, programmi politici lungimiranti o fallimentari.
In questo percorso ho anche affrontato i sostenitori di una diatriba lunga decenni: Masseria Gigante o Casa Rossa?
Per molti la Masseria Gigante deve conservare il suo nome e Casa Rossa è una denominazione relativamente recente, per altri invece quello che conta è l’evoluzione dinamica del linguaggio, delle consuetudini che, seppur non supportate da scritti ufficiali prendono forma nella lingua degli uomini, nel parlare quotidiano, nelle abitudini non scritte.
Un percorso durato quasi un anno e mezzo, ricco di informazioni a disposizione di tutti, da consultare e approfondire, migliorare, corroborare o smentire: sicuramente alcune dichiarazioni saranno imprecise o frutto di ricordi indiretti cambiati con il tempo, altre saranno di parte o completamente sbagliate ma l’importante, lasciatemelo dire, è aver iniziato.”
di Lorenzo Scaraggi, giornalista, regista.
dicembre 2022
CREDITI
50 Storie per la Casa Rossa
un progetto di Lorenzo Scaraggi
Video di Lorenzo Scaraggi
Ricerche di Lorenzo Scaraggi e Antonietta D’Oria
Realizzato con la collaborazione di Lucia Lazzaro, Valentina Mastropasqua, Annalisa Tedone, Mauro Corbascio
Con il supporto di
Fondazione Casa Rossa, Alberobello