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Bruno De Luca

Sindaco di Alberobello dal 2002 al 2012

Bruno De Luca è stato sindaco di Alberobello dal 2002 al 2012. Durante questi anni l’Amministrazione comunale si è sempre occupata della Casa Rossa e delle innumerevoli vicissitudini che l’hanno caratterizzata fino al fallimento della Fondazione Gigante con la vendita all’asta dei beni e con la successiva costruzione di una struttura turistico-ricettiva. Fortunatamente però la Casa Rossa rimase fuori da queste dinamiche. 

La Fondazione Gigante era di fatto dotata di un’azienda agricola dove i giovani potevano appassionarsi alla agricoltura e lavorare alla produzione dei prodotti. In questa azienda lavoravano numerose persone e per anni aveva avuto un grande sviluppo economico. Inoltre, agli inizi degli anni ’70, il Ministero della Giustizia firmò una convenzione per aprire un istituto di rieducazione minorile, collegato con il carcere Fornelli di Bari, per cui c’era un’ulteriore entrata economica. Per molti anni le cose andarono bene, ma poi una pessima gestione e la chiusura del centro di rieducazione causarono il fallimento dell’azienda. 

Uno dei primi provvedimenti dell’amministrazione fu una delibera in cui si vincolava la destinazione della Casa Rossa esclusivamente ad uso museale e culturale, per evitare che in qualsiasi momento quel luogo della memoria potesse essere trasformato o subire modifiche. Infatti, l’amministrazione comunale aveva cercato da sempre di focalizzare l’attenzione sulla riscoperta della storia e delle radici alberobellesi attraverso la Casa Rossa e per questo promosse un’iniziativa culturale che si svolgeva ogni 27 gennaio legata chiaramente a quella che sarebbe stata poi a partire dal 2005 ufficialmente la “Giornata della Memoria”. In quel giorno veniva celebrata una santa messa nella cappella e poi si svolgeva una manifestazione in memoria di questo periodo in cui erano stati internati gli ebrei durante il periodo fascista.

Un altro provvedimento che fu preso durante l’amministrazione di De Luca fu la richiesta al Ministero dei Beni Culturali di sottoporre a vincolo storico artistico monumentale la Casa Rossa con lo scopo di poter tutelare e preservare l’immobile per trasmettere alle nuove generazione una storia che non va ricordata per sempre. Passarono un paio di anni ma alla fine il provvedimento andò a buon fine. 

Per quanto riguarda i suoi ricordi personali con la Casa Rossa, Bruno De Luca era amico di Antonio Turco,  figlio dell’allora direttore del centro di rieducazione Turco. Ricorda che lui e i suoi amici si recavano lì, dove c’era il ciclostile, redigevano un giornale politico e sportivo e giocavano a calcio con i ragazzi, però i rapporti si fermavano qui, De Luca ricorda che è come se in realtà fossero due gruppi separati.

Per concludere Bruno De Luca parla della percezione e del rapporto che avevano gli alberobellesi del luogo. La percezione è sempre stata positiva, la Casa Rossa ha sempre fatto parte dell’immaginario collettivo, il rapporto invece lo definisce “altalenante” in quanto, se da una parte la comunità di Alberobello è sempre stata inclusiva con gli internati, infatti persino il Podestà di allora il dottore Giangrande aveva aiutato alcuni ebrei detenuti, il rapporto si è incrinato quando con la dichiarazione di fallimento dell’azienda e la chiusura del centro di rieducazione le risorse sono venute meno causando problemi economici per molti alberobellesi che lavoravano presso l’azienda. 

Il progetto “Le storie della Casa Rossa” è stato realizzato da Lorenzo Scaraggi. 

Interviste e video di Lorenzo Scaraggi. 

Ricerche di Lorenzo Scaraggi e Antonietta D’Oria. 

Progetto realizzato con la collaborazione di Lucia Lazzaro, Valentina Mastropasqua, Annalisa Tedone, Mauro Corbascio e Nello Poli con il supporto della Fondazione Casa Rossa di Alberobello. Progetto finanziato dal Comune di Alberobello attraverso la strategia regionale “La Cultura si fa Strada – I luoghi della Memoria” (Legge regionale n.6772018, art. 49) della Regione Puglia.

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