
L’archivio digitale della Casa Rossa
di Alberobello è una raccolta di interviste realizzate dal giornalista Lorenzo Scaraggi. Nasce con l’obiettivo di documentare le fasi storiche della Masseria Gigante, detta Casa Rossa, attraverso le voci dei testimoni di questo luogo della memoria.
50 STORIE PER LA CASA ROSSA
Tra i “luoghi della memoria” di Puglia, la Masseria Gigante, ormai conosciuta come Casa Rossa, è certamente quello che più ricorda uno dei capitoli più dolorosi della storia del nostro Paese: durante la Seconda guerra Mondiale fu strappata alla sua funzione educuativa e, da istituto di agraria, fu trasformata in campo di concentramento per internati civili di guerra (cittadini britannici, ebrei stranieni, italiani e apolidi).
Eppure la complessa storia della Casa Rossa non si limita ai soli anni ’40.
Costruita per volere di Don Francesco Gigante alla fine dell’800, a 5 chilometri da Alberobello, con lo scopo di diventare una scuola di agraria, la Casa Rossa ha visto susseguirsi nel corso degli anni diverse destinazioni d’uso: da scuola a campo di internamento, da colonia di confino politico a luogo di prigionia per fascisti e collaborazionisti, da campo per donne “indesiderabili” a casa di rieducazione minorile.
Oggi la Casa Rossa ambisce a riscattare la propria immagine dal dolore che ha permeato le sue stanze e a raggiungere lo status di contenitore culturale, eppure, le voci di chi ci è passato sembrano riecheggiare ancora.
Il progetto “50 storie per la Casa Rossa” rappresenta un primo passo per la digitalizzazione, l’archiviazione e la valorizzazione delle testimonianze di chi ha conosciuto questo luogo per esperienza diretta o indiretta, per lavoro o per studio, per curiosità o per passione.
L’archivio digitale raccoglie le testimonianze relative a diversi periodi storici.
Per consultarlo basta scegliere, attraverso il menù a tendina sottostante, il periodo storico o gli ambiti che hanno interessato i vari testimoni, le tematiche o i personaggi. Oltre alle interviste è presente una sezione dedicata alle letture di ricordi e memorie, di scritti autografi di ebrei, donne “indesiderabili” e testimoni diretti degli anni più cruenti della storia di questo luogo.